Nell’entroterra delle colline marchigiane, in provinci di Pesaro e Urbino, si trova Sant’Ippolito.
Sorge alla sommità di un colle, a breve distanza dalla sponda destra del basso Metauro (9 km da Fossombrone), circondato da un ameno paesaggio verdeggiante di campi coltivati, filari di viti e alberature sparse.
Fondato dai fossombronesi tra il VI e il VII secolo, deriva il suo nome da un’antica basilica di V o VI secolo che sorgeva un tempo lungo la via Flaminia ed era dedicata ai santi Ippolito e Lorenzo.
Attraverso i secoli ha seguito le sorti di Fossombrone a cui il ‘castello’ è rimasto sempre legato, rendendosi noto per l’attività dei suoi scalpellini e marmisti che fin dal secolo XIV (e forse già in epoca romana) iniziarono a sfruttare le locali cave di pietra e marmo, rifornendo di materiali e manodopera specializzata numerosi cantieri in zone anche lontane. Un’arte, quella degli artigiani locali, di cui S.Ippolito è oggi un piccolo museo all’aperto dove quasi ogni casa si fa notare per la presenza di nicchie con immagini, portali, mensole, cornici e decorazioni varie. Entro la cinta murata è la chiesa di S.Antonio che ha al suo interno ben cinque ancone realizzate dai marmisti del luogo, così come la parrocchiale di S.Ippolito dove si trova pure un’analoga Ancona.
Degna di nota è anche la Torre dell’Orologio con elegante cella sormontata da cupolino a cipolla (sec. XVIII). Non esiste purtroppo più la rocca che Federico da Montefeltro vi fece erigere da Francesco di Giorgio Martini a difesa del confine del suo territorio con quello fanese.
Fanno oggi parte del territorio comunale di S.Ippolito anche gli antichi castelli di Reforzate (m.324) e Sorbolongo (m.359), già appartenuti alla città di Fano e tuttora circondati da alte mura scarpate.
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